

UN MONDO DI IDEE... "Se è impossibile, fallo. Se non lo fai, non esiste." Paul Arden


Johann Wolfang Goethe (1749-1832), universalmente noto per la sua opera poetica e letteraria, fu anche profondo conoscitore della natura, parte integrante degli studi geometrici sulle forme fondamentali del costruire e progettare, ancor oggi. La sua opera scientifica, che spazia dalla botanica alla zoologia, dalla mineralogia alla meteorologia, dall'ottica alla cromatica, nonostante la sua originalità e possibile fecondità per i tempi attuali, è oggi per lo più sconosciuta al grande pubblico e alla comunità scientifica. ("La teoria dei colori, J.W.Goethe)
E' esperienza comune che trovandosi immersi in una totale oscurità la visione è impedita; l'occhio si pone in condizioni di massima ricettività e anche tutti gli altri sensi si mettono in contatto con l'ambiente per captare e riconoscere l'ambiente.
La tavola mostra una coppia di figure di identico verde, una di figure di identico colore rosso porpora e una coppia di identico grigio. Gli sfondi di colori complementari fanno si che i colori eguali vengano percepiti come diversi. In particolare le figure su sfondo blu assumono una sfumatura giallo-arancio, complementare al fondo e le figure su fondo arancio assumono una sfumatura bluastra.
Questo logo è diventato sinonimo del programma di eventi della Capitale della Cultura e più in generale del rinnovamento del centro storico della città.
Tuttavia la campagna urbana di Liverpool è qualcosa di più complesso di una semplice campagna promozionale.Il "Place-branding" è una novità: l'espressione è stata coniata solo nel 2001 da Simon Anholt.
Più che una semplice campagna di marketing, una campagna di place-branding è un progetto in cui un nuovo logo viene utilizzato come simbolo visuale di un rilancio strategico di grandi proporzioni.
Secondo le istruzioni, il marchio doveva essere unico e incarnare la personalità di Liverpool; inoltre, doveva essere facile di ricordare e flessibile, longevo.
Il progetto dell'agenzia è stato realizzato in 30 colori diversi e copywriter e illustratori hanno contribuito alle fasi strategiche della campagna, della durata di due anni.

Pepsi dopo aver dato una lunga occhiata al suo marchio, ha deciso che era ora di rinnovarlo. Il classico simbolo rosso, bianco e blu ha ottenuto il suo restyling, ed è nato uno "smile".
Secondo Advertising Age "il marchio Pepsi sarà caratterizzato da una risata".
La risposta al nuovo stile è stata eterogenea ma è impensabile che si manifesti anche solo un rifiuto tale da imporre il ripristino del vecchio marchio.
L'unico punto messo in discussione forse è lo smile, i responsabili commerciali devono aver avuto i loro grattacapi nel decidere come vendere l'idea a Pepsi. Se lo smile è venuto per caso è troppo poco e poco professionale, infatti poi di base ci sono stati molti studi e ricerche incentrati sui sorrisi!
Quando un noto brand decide di aggiornarsi, lo fa per adattarsi ai tempi, per avvicinarsi al pubblico che è sempre meno calcolabile nelle sue scelte.
Complimenti allora a Arnell Group, l'agenzia che ha fatto uno splendido lavoro.

Il duo di animatori Smith & Foulkes ha realizzato una nuova pubblicità per Coca-cola.
Nello spot, che in Italia non è stato ancora diffuso, compaiono attori reali che si trasformano in avatar digitali, viene presa in giro l'idea di avere un alter ego on-line.
Nel fare questo, i registi, creativi e programmatori hanno dovuto superare numerose difficoltà tecniche, girando numerose carrellate di immagini, integrandovi i personaggi 3D e applicandovi quindi trasparenze e bagliori.
Il messaggio è : mettete da parte la facciata e collegatevi alle persone reali.
Questo spot che ha bisogno di essere guardato almeno due volte prima di riuscire a comprendere fino in fondo il significato, veicola un messaggio commerciale, sponsorizzare un brand, ma non si ferma a questo con finalità puramente commerciali, il messaggio viene caricato di una qualche utilità sociale, un messaggio che cerca di suscitare una qualche reazione in chi guarda, non solo la vendita della nota bibita, ma qualcosa che va oltre...
Lo spot è privo di voci, un messaggio che non è banale, anche se il brand è notissimo ricerca sempre di creare emozioni nuove nel suo interlocutore, questo è stato un ottimo lavoro dal mio punto di vista, poichè sarebbe stato molto più facile far parlare i personaggi in maniera chiara e schietta, o presentare il noto brand in maniera esplicita.