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venerdì 15 gennaio 2010

Eni, una campagna da bricoleur: Il colosso dell'energia mette a rischio la sua immagine e fa rimpiangere i tempi di Savignac

"Eni è una grandissima società, una multinazionale italiana, capace di agir
e a livello internazionale.
Se si dovessere dedurre il ruolo e lo spessore dell'Eni dall'ultima campagna pubblicitaria per acquisire nuovi clienti, per i suoi servizi elettricità e gas, bisognerebbe concludere che l'Eni è una compagnia volonterosa, dedita al bricolage, che si fa le campagne di pubblicità in sottoscala."
(ItaliaOggi, Mercoledì 2 Dicembre 2009, articolo di Ciro Bentivenga)
I claim dell'ultima campagna dell'Eni fanno cadere le braccia, l'esempio che vi riporto è quello che dice "Anche un tiramisù ha bisogno di energia"









Cliente: eni
Prodotto: Gas&Power
Responsabile Immagine e Pubblicità eni: Lamberto Dolci
Agenzia: TBWA\Italia
Titolo: Partita Iva
Direttore Creativo Esecutivo: Geo Ceccarelli
Project Creative Head e Art Director: Cristina Baccelli
Copywriter: Mara Rizzetto
Client Service Director: Matteo Consonni
Account Director: Giada Pelosi
Account Manager: Barbara Colombo
Account Executive: Valentina Muzzana

(www.youmark.it/article/21017#)



Vicino al claim c'è un giovane ragioniere vestito da cuoco, con una sorta di bisturi che prepara un dolce.
Tutto su fondo bianco che fa venire in mente la nebbia, lontano dalla voglia di far vedere, di capire, di partecipare...Che cosa, questo claim e questa immagine, c'entrino con lo scopo della campagna dell'Eni e con la filosofia esistenziale di questa grande società è difficile da capire.
E questo è ancor più difficile se si pensa che Eni non è solo una grande compagnia energetica ma è anche la compagnia che, già cinquant'anni fa, aveva saputo inventare il logo, grintoso del cane a sei zampe, un'immagine di Savignac che è subito entrata nelle nostre menti.
Il customer care di un'attività che si vuol potenziare e che intende misurarsi con una concorrenza agguerrita dovrebbe essere un customer care "solver", che aiuta l'utente inviperito, risolvendogli il problema di fatturazione, e non, semplicemente calmandolo. La campagna pubblicitaria in questo caso rinvia il problema cercando di disperdere le responsabilità...allontanando il cliente.
"Bisogna correggere il tiro perchè, a distruggere un matrimonio di credibilità, ci vuole niente."
(Ciro Bentivenga, ItaliaOggi 2009)